COSA SI INTENDE PER VERIFICA DI PROGETTO
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Che cosa si intende per verifica di progetto?
La verifica di progetto è un processo, composto da differenti fasi, che accerta – mediante controlli – la rispondenza del progetto alle prescrizioni legislative/normative in merito agli elaborati minimi e ai relativi contenuti.
Da quali dispositivi è regolamentata la verifica del progetto?
La verifica di progetto – istituita dalla cosiddetta Legge Merloni (Legge 109/94) – è regolamentata oggi dall’art. 26 del DLgs 50/2016 (Codice degli Appalti) e si pone, tra le finalità principali, la minimizzazione dei rischi di introduzione di varianti e di contenzioso.
In base al comma 1 art. 26 del Codice, la verifica ha luogo prima dell’inizio delle procedure di affidamento; nei casi in cui è consentito l’affidamento congiunto di progettazione ed esecuzione (il cosiddetto “appalto integrato”), la verifica della progettazione redatta dall’aggiudicatario ha luogo prima dell’inizio dei lavori.
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Qual è la differenza tra verifica di progetto e validazione?
A volte capita, erroneamente, di utilizzare i termini “verifica” e “validazione” come se fossero due sinonimi.
La verifica del progetto è finalizzata alla validazione del progetto posto a base di gara, che è l’atto formale che riporta gli esiti della verifica, è sottoscritta dal responsabile del procedimento e fa preciso riferimento al rapporto conclusivo del soggetto preposto alla verifica ed alle eventuali controdeduzioni del progettista.
Come è strutturato il processo di verifica di progetto?
La verifica di progetto è articolata in due momenti principali:
1) la verifica del dossier di progetto iniziale con l’obiettivo di identificare i rilievi (non conformità e osservazioni) il cui esito è rendicontato nel rapporto di ispezione, generalmente identificato come intermedio;
2) la verifica del dossier di progetto revisionato con l’obiettivo di verificare che siano stati trattati i rilievi identificati precedentemente il cui esito è rendicontato in un rapporto di ispezione finale (o conclusivo).
I suddetti due momenti sono completati da due attività complementari:
- la pianificazione dei controlli (prima dell’avvio dell’attività)
- il contraddittorio (dopo l’emissione del rapporto intermedio).
In fase di contraddittorio (cfr. RT-07 rev3 di Accredia) il progettista dà riscontro ai rilievi emersi, eventualmente tramite il RUP, al fine di dirimere i rilievi e/o proporre opportune azioni correttive.
Detto processo si applica indifferentemente a ciascuno dei tre (oggi) livelli progettuali oggetto di verifica (PFTE, PD e PE), con differenze nell’articolazione dei controlli tarati rispetto alle richieste – per ciascun livello progettuale.
Il ruolo del RUP nella verifica di progetto
In base a quanto previsto dalla Linea Guida ANAC 3, il Responsabile Unico del Procedimento (RUP) svolge l’attività di verifica dei progetti per lavori di importo inferiore a un milione di euro, il RUP sottoscrive la validazione, facendo preciso riferimento al rapporto conclusivo, redatto dal soggetto preposto alla verifica, e alle eventuali controdeduzioni del progettista. In caso di dissenso sugli esiti della verifica, il RUP è tenuto a motivare specificatamente.
In relazione alle caratteristiche e all’importanza dell’opera, la norma stabilisce criteri, contenuti e momenti di verifica dei vari livelli di progettazione.
Il ruolo di Inarcheck
Inarcheck, grazie all’esperienza più che ventennale, conosce nel dettaglio tutte le dinamiche articolate che gravitano intorno alla verifica dei progetti ai fini della validazione e si configura come un attore indispensabile – a supporto del RUP – per limitare le criticità che caratterizzano i processi correlati alla realizzazione delle Opere Pubbliche.
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